
Osteopatia
La medicina osteopatica si basa sui principi enunciati dal Dott. A.T. Still, il padre fondatore: l’unità del corpo, mente e spirito, la capacità di autoregolazione, autoguarigione del corpo, la relazione reciproca tra la struttura e la funzione.
Nel rispetto di questi principi l’Osteopata ricerca in qualsiasi distretto del corpo, indipendentemente dalla sintomatologia, la disfunzione somatica la zona dove la corretta fisiologia viene a mancare.
Come Osteopata, senza negare le terapie mediche classiche, applico -come mi hanno insegnato i miei maestri- i principi della medicina osteopatica non delle tecniche osteopatiche che resterebbero sterili e fini a se stesse se applicate in modo singolo e separato.
L’Osteopatia esiste come arte curativa unica e indivisibile. L’Osteopatia non può essere descritta come un compendio di sintomi o di patologie e tecniche, perché il fine del mio lavoro è ristabilire l’omeostasi, la fisiologia dei tessuti e l’equilibrio delle singole parti nell’unicità dell’individuo.
La pratica esclusiva e quotidiana, l’esperienza più che ventennale e l’amore per il mio lavoro mi guidano in questo meraviglioso percorso.

Osteopatia strutturale
Le tecniche articolari sono forse quelle più conosciute: con un azione diretta, sempre molto precisa e mai violenta vado a liberare la disfunzione somatica a livello articolare per restituire una mobilità e una fisiologia corretta al segmento trattato ed avere una azione anche a livello neurologico che porterà al paziente un beneficio su tutte le altre zone collegate (metamero).
Usa tecniche strutturali indirizzate a restituire la mobilità e quindi la fisiologia corretta delle articolazioni. Esse hanno una forte influenza neurologica, oltre che puramente meccanica, poiché favoriscono l’emissione di corretti impulsi nervosi dalle e alle terminazioni della parte trattata.

Osteopatia viscerale
Da osteopata lavoro sulla mobilità e sulla motilità degli organi, la prima indotta tra l’altro dal muscolo diaframma. Le normalizzazioni viscerali hanno lo scopo di liberare le tensioni, le disfunzioni somatiche che sovvertono la dinamica del viscere, restaurando la plasticità e l’elasticità tessutale per ristabilire e mantenere l’omeostasi cioè in parole semplici la capacità di un organismo di mantenere il suo equilibrio interno tra tutte le parti dell’organismo stesso.

Osteopatia miofasciale
L’osteopata usa queste tecniche per ottenere attraverso manovre dirette o indirette un rilasciamento dei tessuti miofasciali. La fascia è la sottile rete di collegamento tra tutte le strutture del nostro corpo, dalle più superficiali alle più profonde. Tecniche dolci adatte a tutti dai neonati alle persone anziane

Osteopatia in ambito craniale e biodinamica cranio sacrale
È la massima espressione della pratica osteopatica dove l’esperienza e la continua pratica quotidiana fanno la differenza; uso, da osteopata, l’impulso ritmico cranico cioè la fluttuazione ritmica dei tessuti cranici e il bilanciamento delle membrane del cranio per agire a livello locale e sull’organismo intero.
l contatto, il tocco può essere più o meno meccanico, superficiale o profondo, tessutale o liquidiano sempre comunque guidato dall’ascolto dei ritmi e del tessuto del paziente

Osteopatia per neonati e bambini
L’intervento osteopatico nel neonato ricerca disfunzioni somatiche che potrebbero portare nel corso della crescita a disturbi funzionali più evidenti. Intervento dolce e delicato, dove riveste un ruolo di primaria importanza la presenza e la partecipazione dei genitori, della mamma.
Nei bambini l’importanza di proseguire un lavoro di riequilibrio posturale si associa a patologie più specifiche come quelle dei denti, dei paramorfismi e delle scoliosi, della vista e molto altro.
Ancora di più il lavoro associato ad altri professionisti che abbiano la stessa visione olistica sarà fondamentale.